S. Caterina da Siena

Nasce a Siena il 25 marzo 1347: è la penultima figlia delle venticinque creature che Jacopo Benincasa, tintore, e Lapa di Puccio de’ Piacenti hanno messo al mondo. Giovanna è la sorella gemella, ma morirà neonata.

Ha solo sei anni quando le appare Gesù vestito maestosamente, da Sommo Pontefice, accanto al quale stanno san Pietro, san Giovanni e san Paolo. Il Papa si trovava, a quel tempo, ad Avignone e la cristianità era minacciata dai movimenti ereticali.

Già a sette anni fece voto di verginità. Preghiere, penitenze e digiuni fanno già parte della sua vita.

Nel 1363 vestì l’abito delle «mantellate» (dal mantello nero sull'abito bianco dei Domenicani), che oggi corrisponderebbe al laicato domenicano. Caterina si avvicinò alle letture sacre pur essendo analfabeta: ricevette dal Signore il dono di saper leggere e imparò anche a scrivere, ma usò comunque e spesso il metodo della dettatura.

Ha avuto varie esperienze mistiche: le nozze con Gesù da cui riceve un anello adorno di rubini e le stigmate che per suo volere rimarranno invisibili ma che appariranno dopo la sua morte ne sono un esempio.

Ha inoltre un’intensa attività caritatevole a vantaggio dei poveri, degli ammalati, dei carcerati durante un periodo in cui l’Europa è pervasa dalle pestilenze, dalle carestie e dalle guerre.

Caterina scrisse tantissime lettere, a papi, cardinali, sovrani, nobili, religiosi e gente comune. La sua corrispondenza è una vera e propria colata di lava, un mix di prosa e poesia, dove gli appelli alle autorità, sia religiose che civili, sono fermi e intransigenti, ma intrisi di materno sentire.

Una brulicante «famiglia spirituale», si forma intorno a lei. 

Partì, tra i suoi tanti viaggi, anche per Avignone per incontrare Gregorio XI (1330–1378), il quale, persuaso da Caterina, rientrò nella città di san Pietro il 17 gennaio 1377. Santa Caterina da Siena è Dottore della Chiesa, compatrona di Roma, d’Italia e d’Europa. Le sue opere più importanti sono il dialogo della Divina Provvidenza, le sue preghiere  e il grande epistolario.